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Bonus acqua, pronte le regole: ecco quanto vale, come richiederlo e chi ne ha diritto

Il provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia fissa i criteri per accedere all’agevolazione prevista dalla legge di bilancio 2021

Al via il bonus acqua, ossia il credito d’imposta previsto dalla Manovra 2021 per i soggetti che acquistano e installano sistemi volti a migliorare la qualità dell’acqua potabile da bere, in casa o in azienda (sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare). Il provvedimento attutivo, firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, ne definisce criteri e modalità di accesso e fruizione, approvando al contempo il modello di domanda da trasmettere nel mese di Febbraio dell’anno successivo a quello della spesa sostenuta.

Chi ne ha diritto

A poterne beneficiare sono le persone fisiche, i soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti. In ogni caso, per le spese sostenute prima della pubblicazione del provvedimento di oggi sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.

Come si richiede e tempistica

L’importo della spesa deve essere dimostrato (fattura elettronica o documento commerciale, riportante il codice fiscale del richiedente). Per i privati e i soggetti diversi da quelli in contabilità ordinaria, il pagamento si effettua con bonifico o con altri sistemi tracciabili. Per i pagamenti precedenti alla pubblicazione del provvedimento attuativo, però, valgono anche altri tipi di pagamento e di documentazione, a cui integrare il C.F. del soggetto che richiede il credito d’imposta. La Comunicazione al Fisco con l’importo documentato della spesa sostenuta si invia all’Agenzia delle Entrate tra il 1° e il 28 febbraio dell’anno successivo, tramite servizio web nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate (o tramite i suoi canali telematici). Il bonus può essere usato in compensazione tramite F24 oppure, per le persone fisiche, anche inserito in dichiarazione dei redditi.

A quanto ammonta il bonus

Il credito d’imposta è pari al 50% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 1.000 euro di spesa per ciascun immobile per le persone fisiche e di 5mila euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali. Tuttavia, considerato che il tetto per la spesa complessiva è di 5 milioni di euro l’anno, l’Agenzia calcolerà la percentuale rapportando questo importo all’ammontare complessivo del credito d’imposta risultante da tutte le comunicazioni validamente presentate.

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