Cedan

isee in scadenza
attenzione va rinnovato!

I principali dettagli della prestazione
 
Pensione Anticipata flessibile
L’introduzione del nuovo provvedimento nella riforma pensioni, prevede per il solo 2023 un accesso a pensione anticipata che richiede almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Il diritto conseguito entro il 31 Dicembre 2023 può essere esercitato anche dopo della predetta data.
 
Sistema di calcolo
Pur non essendoci alcuna penalità sul calcolo della pensione (retributivo sulle anzianità acquisite sino al 31 dicembre 1995 e contributivo sulle anzianità successive) c’è una sorpresa rispetto a quota 100: la rendita non potrà eccedere la soglia di cinque volte il trattamento minimo Inps, cioè 2.818€ lordi al mese (considerando che nel 2023 il trattamento minimo sarà pari a 563,73€) sino al raggiungimento dei requisiti previsti dalla cosiddetta legge Fornero per la pensione di vecchiaia. Cioè fino ai 67 anni. Il calcolo dell’assegno, è destinato a scoraggiare l’accesso a chi sulla base dei contributi versati avrebbe diritto ad una rendita superiore.
 
Destinatari
La pensione anticipata flessibile si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti, anche del pubblico impiego, autonomi e parasubordinati in possesso di 62 anni e 41 anni di contributi al 31 dicembre 2022 o che li matureranno tra il 1° gennaio 2023 ed il 31 dicembre 2023 (trattasi, infatti, di misura sperimentale destinata a durare solo nel 2023). Potrà essere utilizzata dai lavoratori, in possesso di anzianità al 31 dicembre 1995 che esercitano l’opzione al sistema contributivo (ad esempio nel caso di riscatto con il criterio agevolato della laurea per agguantare il requisito contributivo di 41 anni).  Al fine del raggiungimento dei 41 anni di contributi si possono cumulare gratuitamente anche i periodi temporalmente non coincidenti accreditati in tutte le gestioni Inps con la sola esclusione dei contributi versati presso le casse professionali (chi li volesse valorizzare a tal fine dovrà, pertanto, effettuare una ricongiunzione onerosa in entrata verso le gestioni Inps).
 
Finestra Mobile
La pensione anticipata viene preceduta da una finestra mobile di tre mesi per i lavoratori dipendenti del privato e autonomi, mentre per i pubblici dipendenti sale a sei mesi. Se i requisiti sono maturati entro il 31 dicembre 2022 la finestra per i primi si aprirà il 1° aprile 2023, per il pubblico impiego il 1° agosto 2023. Per il comparto scuola la finestra di chi ha i requisiti al 31.12.2022 o al 31.12.2023 si aprirà il 1° settembre 2023. A tal fine si prevede la riapertura dei termini per la presentazione della domanda di cessazione dal servizio al 28 febbraio 2023. Per il pubblico impiego il nuovo canale non incide sui limiti ordinamentali costringendo le Pubbliche amministrazioni alla collocazione forzata in pensione della forza lavoro in possesso di 62 anni e 41 anni di contributi.
 
Divieto di cumulo
Per la pensione anticipata flessibile è confermato il divieto di cumulo della rendita previdenziale con redditi da lavoro dipendente o autonomo sino al raggiungimento dell’età di 67 anni con la sola esclusione del lavoro autonomo occasionale nei limiti di 5.000€ lordi l’anno.
 
Aziende in crisi
Viene anche abolito il fondo di 150 milioni di euro annui, stabilito dalla precedente legge di bilancio, destinato a favorire l’uscita anticipata dal lavoro su base convenzionale dei lavoratori dipendenti di piccole e medie impresi in crisi, con età anagrafica di 62 anni. Per l’attuazione della misura si attendeva un decreto interministeriale Lavoro Sviluppo Economia che evidentemente non sarà più adottato.
 
Buonuscita
Per i dipendenti pubblici che usufruiranno della prestazione è confermato lo slittamento dei termini di pagamento del TFS/TFR. Che decorreranno dal raggiungimento del primo dei seguenti requisiti: 24 mesi (+ 90 giorni) dai requisiti contributivi teorici per il diritto a pensione anticipata (42 anni e 10 mesi o 41 anni e 10 mesi); 12 mesi (+ 90 giorni) dal teorico raggiungimento dell’età per il pensionamento di vecchiaia (attualmente 67 anni). Resta ferma la facoltà di chiedere l’anticipo del TFS/TFR maturato sino a 45mila euro dal sistema bancario.
  
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